SESSO, SESSUALITA’ E SESSUOLOGIE

L'approccio mansionale integrato e il caso dell’eiaculazione precoce

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SESSO, SESSUALITA’ E SESSUOLOGIE
L'approccio mansionale integrato e il caso dell’eiaculazione precoce

Uno dei primi modelli di cosiddetta “sex therapy” nasce a fine degli anni '70 ad opera di Master e Johnson (1979), i quali adottavano un'ottica di tipo empirista-radicale.
Le terapie sessuali che si svilupparono poi modificarono progressivamente la cornice di riferimento all'interno delle teorie dell'apprendimento, per molti anni “controllate”, in ambito clinico, dalla psicologia comportamentista.
Molti clinici ad orientamento psicodinamico hanno utilizzato con estrema disinvoltura le prescrizioni comportamentali sessuali come strumento di servizio, collocati all'interno di interventi “più profondi” derivati da un quadro epistemologico completamente diverso. 1
Tra questi, uno dei più conosciuti è l'approccio mansionale integrato proposto da Helen Kaplan e dai suoi collaboratori nelgli stessi anni di Master e Johnson.
Essi unirono, tra i primi, alle teorie dinamiche e psicoanalitiche della sessualità umana un approccio di tipo anche cognitivo-comportamentale, che andava ad integrare il percorso di terapia sessuologica nella parte dedicata alla prescrizione di specifici esercizi e pratiche erotiche che la coppia avrebbe dovuto condurre nel lasso di tempo tra una seduta e l'altra.

Come spiega la stessa Kaplan nel suo “Manuale illustrato di terapia sessuale” (1979):

“Un punto fondamentale in questo approccio è l'idea che i sintomi psicosessuali siano invariabilmente il prodotto finale di difese psicologiche e di certi processi emotivi e mentali distruttivi operanti con continuità. Queste cause “immediate” cosituitscono lo “sbocco finale” attraverso il quale un insieme di fattori dovuti a stress psicologico e organico possono alterare i riflessi sessuali di una persona e/o la sua sensibilità erotica. Secondo questo modello multicausale, si pensa che i conflitti sessuali inconsci, i messaggi “negativi” sul sesso e i problemi di rapporto nevrotico nati durante il primo sviluppo psicosessuale del paziente costituiscano l'infrastruttura eziologica psicologica “più profonda” dei sintomi sessuali della coppia. La nostra esperienza dimostra che il sintomo sessuale può migliorare soltanto se le cause “immediate” o “apparenti” vengono corrette. Ci basiamo perciò sulla teoria che, a meno di poter modificare i fattori di stress sessuale che operano abitualmente, i pazienti resteranno disfunzionali anche quando riuscissero a raggiungere una corretta comprensione dei loro conflitti e sensi di colpa nascosti nei confronti del piacere sessuale. […] L'obiettivo degli aspetti comportamentali della terapia sessuale, nella forma degli “esercizi sessuali” descritti in questo manuale, è di modificare direttamente queste cause immediate nei sintomi sessuali della coppia. […] ogni sindrome corrisponde ad un diverso programma comportamentale e quindi vengono dati “compiti” erotici specifici per curare le diverse disfunzioni. […]
In molti casi queste cause apparenti o operanti d'abitudine sono connesse anche con più profondi problemi di rapporto, con conflitti sessuali nevrotici di origine infantile e con sensi di colpa nei confronti del piacere sessuale indotti dall'educazione.[...]
Abbiamo tuttavia anche imparato che ogni caso ha le sue varianti psicodinamiche uniche, varianti che il terapeuta deve prendere in esame quando mette a punto il programma di cura della coppia.”

Per quanto riguarda, ad esempio, l’eiaculazione precoce (EP), sempre Kaplan, in quel periodo, sosteneva che essa derivasse dal fatto che l'uomo non fosse consapevole delle sensazioni che preludono l'orgasmo, cosa che non gli avrebbe consentito l'apprendimento del controllo dello stimolo eiaculatorio.
La ragione di ciò, secondo l'autrice, potrebbe essere fatta risalire al fatto che “in quel momento egli prova qualche senso di ansia che lo distrae. La percezione cosciente delle sensazioni che portano al funzionamento di un riflesso, costituisce la condizione preliminare per imparare ad esercitare il controllo volontario.”
La strategia di cura avrà, dunque, come obiettivo quello di promuovere la chiara percezione da parte del paziente delle sensazioni che preludono l'orgasmo. Ciò dovrebbe essere realizzato in condizioni di tranquillità, alla presenza della moglie e con la sua partecipazione. 2
Gli esercizi suggeriti al singolo individuo e/o alla coppia sono strutturati quali veri e propri momenti esperienziali da vivere nel privato, al di fuori delle sedute.
Inoltre, tali esperienze, vengono di volta in volta costruite, sia nelle caratteristiche che nella loro progressione, in base ad una personalizzazione che rispecchi l'unicità degli individui e delle loro esigenze.
Tali esperienze aiuterebbero proprio a favorire la consapevolezza cui si accennava.
Nello specifico dell'EP, la Kaplan per prima e, successivamente, gli approcci mansionali integrati utilizzano, tra gli altri, i cosiddetti “metodo della compressione” 3 di Master e Johnson e la “tecnica di stop-start” 4 , inventata da James Semans e riadattata da Kaplan “per l'uso pratico nella terapia sessuale”. 5


  • 1 Veglia, 2011
  • 2 Kaplan, 1979
  • 3 Presenta sostanzialmente le stesse caratteristiche del metodo stop-start di cui sotto, con la differenza che, invece di arrestarsi nella stimolazione manuale, la partner comprime il pene del compagno, finchè egli non perde buona parte dell'erezione, dopo di che riprende a stimolarlo.
  • 4 Con tale esercizio, viene prescritto alla coppia di fare sesso nel loro modo abituale salvo fatto che, nel momento in cui l'uomo sente di raggiungere uno stato di eccitamento molto forte, si sdraierà supino; a quel punto la partner lo stimolerà manualmente e lui dovrà concentrare tutta la sua attenzione sulle sensazioni erotiche che sente. Nonappena sentirà l'impellenza di eiaculare, fermerà la compagna. Dopo aver atteso pochi secondi lei riprenderà e si fermerà nuovamente nonappena lui glielo chiederà. Continuaneranno così per quattro volte. Alla successiva lui potrà eiaculare.
  • 5 Kaplan, 1979

Articolo a cura della Dott.ssa
Elisa Fermo
Psicologa Psicoterapeuta a Venezia / Mestre

Dott.ssa Elisa Fermo
Psicologa Psicoterapeuta a Venezia - Mestre

Iscritta dal 2011 all’Albo degli Psicologi della Regione Veneto n. 7918
Laureata in Psicologia Clinica, presso l’Università degli Studi di Padova
P.I. 04494630264

 

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