SESSO, SESSUALITA’ E SESSUOLOGIE

L'attenzione dell'uomo alle prolematiche sessuologiche è presente fin dai primordi della storia. La magia, la stregoneria e la medicina si sono sempre confrontate con il problema della fertilità, della contraccezione, dell'aborto, della potenza sessuale.
L'approccio alle probematiche sessuali è andato evolvendosi con il progredire delle scienze e il modificarsi dei costumi. Un aspetto che caratterizza, peraltro, la sessuologia – e che è all'origine anche del suo percorso “travagliato” come scienza – è quello di occuparsi del “problema uomo” nella sua globalità: si ha a che fare con funzioni biologiche, fisiologiche, “chimica e molecole” tanto quanto con processi mentali, vissuti emotivi, aspetti legati alle relazioni, alle interazioni, alla comunicazione, oltre che ai contesti culturali e sociali nei quali l'essere umano si trova a muoversi.
Si può quindi interpretare lo stato attuale della sessuologia come la crisi di una scienza di fronte all'inadeguatezza degli attuali modelli di riferimento epistemologici che definiscono l'Uomo.
Seguendo il modello scientifico che caratterizzò il secolo da poco concluso, quello empirista-positivista, diventa molto difficile far confrontare su uno stesso problema, ad esempio, uno psicanalista, un terapista della famiglia, un ginecologo ed un endocrinologo. In questi casi, infatti, la soluzione più facilmente adottata è quella di definire il problema come specifico di un campo: è un problema relazionale, endocrinologico ecc., perseguendo la strategia di identificare il “vero” problema. Così non ci si occuperà, tuttavia, più dello stesso oggetto.
In una logica empirista-positivista, il processo scientifico è basato sull'elaborazione di modelli da confrontare con la “vera” realtà per renderli sempre più “veri.” ¹ Nell'applicazione clinica si ha l'impressione che si cerchino delle entità (malattie, problemi) che esistono in quanto tali, realtà oggettive quasi indipendenti da chi osserva e da chi è osservato. La ricerca della realtà porta ad una difficoltà di riconoscimento dei processi unitari e alla necessità, quindi, di definire la propria unità con la proclamazione della multidisciplinarietà e dell'ottica psicosomatica. ²
Al contrario, se si segue un modello scientifico centrato sulla ricerca di teorie e prassi che, al di là della ricerca della “realtà vera” (criterio di validazione), fornisca la possibilità di comprendere e risolvere i problemi posti (criterio di viability, o viabilità ³ ), si potrà mantenere un'unità della problematica che ogni differente esperto potrà valutare con un'ottica specifica e ogni soluzione efficace avrà pari dignità. Tali metodi di intervento, come d'altronde le problematiche trattate, sembrano peraltro variare più per il significato che hanno, che per la loro stessa struttura: un problema di deficit di erezione si manifesta “oggettivamente” nel medesimo modo in diverse epoche storiche, o in diverse culture nella stessa epoca, ma cambia significativamente nel suo significato.

• ¹ Vedi “processo di validazione”, Von Glasersfeld, 1985
• ² Fenelli, Lorenzini - 1991
• ³ Un'idea che proviene della teoria dell'evoluzione darwiniana e fu utilizzata indipendentemente da vari studiosi intorno all'inizio del nostro secolo. Si tratta dell’idea della selezione negativa; vale a dire l'eliminazione di quello che non serve o non funziona, cosí che tutto ciò che rimane risulta "adatto", o viabile, come scrive Ernst Von Glasersfeld, dall’inglese viable, cioè adoperabile, percorribile.